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Una risata fragorosa ci seppellirà


 

«Chi ha ucciso il senso dell’umorismo?»: ecco la domanda che finora non aveva trovato risposta, ecco sciolto l’arcano di un delitto finora irrisolto.Decollato di ogni seppur pallida ombra di perizia storica, vedovo inoltre di un qualsivoglia rapporto (anche minimo, anche meschino) con la filologia, Pierluigi Battista si è ancora una volta avventurato nel regno delle sue ossessioni, dei suoi incubi, dei suoi fantasmi. Lo ha fatto, in un ulteriore viaggio infero ed intimo che al dunque appare triste, «solitario y final», sull’ inserto domenicale del quotidiano di via Solferino,con un lunghissimo articolo che andrebbe conservato per testimoniare un giorno,e se il pianeta avrà un futuro, in che mani siamo stati. Lo ha fatto tuttavia per noi e per coloro i quali ignoravano il responsabile del crimine che ha chiuso la bocca alla sulfurea tradizione dei Marcello Marchesi, dei Vittorio Metz, degli Achille Campanile, dei Vincenzo Cardarelli,degli Ercole Pattie persino degli Ennio Flaiano.


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