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Tolentino. Inaugurata la mostra “L’importante è che la morte ci trovi vivi”


 

La crisi dell’umorismo può essere in realtà risolta da noi stessi, da ciascuno di noi. Oltre a volerci bene, che è alla radice, alleniamoci a guardare in giro, a individuare le manifestazioni della stessa vita che noi viviamo, oggi così piena di lati umoristici che, se sottolineati, se visti e capiti, forse ci farebbero faticare di meno, ci farebbero arrabbiare di meno. Perché molte cose non valgono la spesa delle nostre sofferenze”. Diceva il grande Marcello Marchesi alla prima tavola rotonda sull’umorismo proprio a Tolentino, Civiltà e Città del sorriso, nel lontano 8 settembre 1975.

E oggi ritorna, vincendo il tempo e la morte, perché ritornano prepotentemente i suoi aforismi, i film, gli spot, gli scritti e gli amici che hanno nostalgia dell’uomo e dell’artista. A cominciare da Guido Clericetti, noto vignettista (suoi gli omini dagli occhi a croce), giunto in città sabato scorso per parlare del suo “maestro”. Perché il 10 novembre il circolo culturale Tullio Colsalvatico, in collaborazione con il Comune di Tolentino, ha inaugurato la mostra “L’importante è che la morte ci trovi vivi”.

Nell’anno in cui si festeggia il centenario dalla nascita di Marchesi, vuole riscoprire la figura e l’opera di uno dei più acuti e pungenti autori umoristici del Novecento. Dopo Chesterton, Giovannino Guareschi, Ennio Flaiano e a un mese dalla finale del concorso letterario, il Premio Colsalvatico 2012 prepara terreno fertile per nuovi germogli e rispolvera i grandi testimoni del passato, sempre attuali ...


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