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Marcello Marchesi l'aveva già capito


 

LA NOTTE dei pubblivori è sempre stata il trionfo quasi esagerato della creatività fatta piovere dall’estero: la pubblicità esplodeva anche da noi, faceva ultra-tendenza e se ne parlava moltissimo, il copywriter era tra i mestieri più invidiati. Poteva anche bastare il nostro orto, poi andavi a sbirciare all’estero ed era un trionfo totale. Cambio di prospettiva, la Notte dei pubblivori c’è ancora, la creatività collezionata è sempre parecchia, ci sono i nuovi mercati all’Est e anche oltre: quella che non afferri più è la pubblicità nella sua essenza, e soprattutto da noi. Non sai esattamente dov’è, hai l’impressione che senza le lunghe saghe dei telefonini resterebbe poco. Banderas? Parla con le galline e fa i biscotti con la macina sbagliata, ti ritrovi a rimpiangere il Mulino Bianco (aargh) come altrove rimpiangi Canzonissima, e francamente è disdicevole. In più la gag dei programmi che purtroppo interrompono la pubblicità valeva con la centralità del mezzo tv, oggi apri Internet e la pubblicità ti insegue e non la vuoi, soprattutto nessuno vuole più pagare nulla o almeno tutti pensano di avere diritto a tutto. Oggi Marcello Marchesi — in mostra in città — lascerebbe perdere: lui c’era all’epoca giusta, “Non è vero che tutto fa brodo” e sbucava il dado. Genio puro di semplicità estrema. Trovarlo un Marchesi oggi, e soprattutto convincerlo a ideare per internet spot che nessuno vuole vedere.


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