top of page

Il signore di mezza età Marchesi, basta la parola il maestro dei calembour


 

Per misurare il personaggio basta qualche battuta. Tre aforismi da Il Malloppo (Bompiani, 1971): «Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano», "L' importante è che la morte ci trovi vivi» e «Nessuno è ateo in trincea». Tre caustici ritratti brevissimi presi da Il Chi sarebbe? Definizionario di celebrità (Scheiwiller, 1967): «Andreotti: chi non muore si risiede», «Dacia Maraini: la penna montata» e «Luchino Visconti: l' ape regìa». Di libri da cui pescare ce ne sarebbero altri 17. Ma Marcello Marchesi più che un uomo di grande ironia è stato una fabbrica d' umorismo, un' industria della comicità che negli oltre tre decenni (dal 1940 al 1975) in cui ha funzionato a pieno regime ha segnato la storia dello spettacolo con fiumi di calembour. Un gigante milanese che oggi avrebbe 100 anni (4 aprile 1912) e che sarebbe molto più vecchio della macchietta con cui divenne lui stesso, autore già conosciuto, volto celebre in tv. Ne Il signore di mezza età, baffoe bombetta, cappotto e bastone, si travestì nel ' 63 da "borghesone" arricchito dal boom, conduttore di un varietà in cui le spalle erano Sandra Mondaini e Monica Vitti. Eppure, laureato in giurisprudenza, rischiò di diventare avvocato ...


bottom of page