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Marchesi, Flaiano e altri geni della battuta


 

Chi ha ucciso in Italia il senso dell’umorismo? Che fine ha fatto quella tradizione formidabile di battutismo beffardo, quel vulcano di epigrammi, calembour, motti sferzanti, arguzie,meraviglios iaforismi di cui la cultura italiana poteva andare fiera fino a qualche decennio fa? Chi ha scialacquato un patrimonio culturale che si è svuotato, un terreno di ironia e di autoironia che si è disseccato, una ricchezza di talenti lasciata appassire?Basta guardare le date: attorno al Sessantotto, o un po’ dopo, quella tradizione culturale si è spenta, inesorabilmente. E se appunto, visto che i tempi coincidono e considerata la proverbiale mancanza di ironia dei suoi cantori di ieri e di oggi, fosse stato proprio il Sessantotto a far fuori il nostro senso dell’umorismo?


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